Le parole del tecnico dello Stresa Vergante
«Ho ancora tanta voglia di trasmettere qualcosa di importante ai miei giocatori: la vita non è rose e fiori, ma quando ti trovi di fronte alle difficoltà devi armarti per affrontarle. E lo puoi fare avendo fede in un ente superiore a ognuno di noi». Parla così Giorgio Rotolo, 54enne allenatore dello Stresa Vergante, fresco vincitore del girone A di Eccellenza e prossimo a iniziare la stagione in Serie D. Il tecnico, ospite lo scorso martedì 21 giugno presso l’aula magna di Coverciano, sta combattendo da alcuni mesi con un carcinoma squamoso alla mandibola, scoperto durante un controllo di routine. «La mia esistenza è stata rivoluzionata, il Giorgio di prima non esiste più: spero che quello di oggi sia un Giorgio migliore nel rapporto con le persone. In questo percorso il calcio è stato la mia salvezza: mi ha permesso di concentrarmi su altro ogni qualvolta mi venivano piazzati duri calci in faccia da ammortizzare» continua Rotolo. E ancora: «Il Giorgio di oggi non è semplicemente allenatore, ma prova a trasmettere l’insegnamento che sta ricevendo dalla vita. Cerco di dire a tutti coloro che mi frequentano che sopra di noi c’è un qualcosa che ci tutela. Nonostante la malattia, la vita resta bella e un’esperienza indimenticabile come quella di Coverciano lo testimonia. Insomma, oggi mi sento formatore del gruppo e delego volentieri al mio vice Cristian Nicolini il ruolo di allenatore».