La Paffoni si è persa. La sconfitta di Alba apre ufficialmente la crisi dei rossoverdi, in totale e preoccupante involuzione. Urge una riflessione, perchè Omegna non solo non è più prima, ma oltre che da San Miniato è stata di fatto anche scavalcata da Palermo ed è dunque terza
Non un granchè, per usare un eufemismo, i primi cinque minuti offensivi della Paffoni. Alba si trova subito avanti 13-4, con Coltro, Tarditi ed Antonietti indiavolati. Salvemini ferma la situazione, ordina la zona e il match gira. Balanzoni è il solito fattore, Rizzitiello dalla panca diventa protagonista, Scali segna il meno due in tap in e prima del riposo arriva il sorpasso rossoverde sul 15-17, con i langaroli che producono due soli punti negli ultimi cinque minuti del primo quarto. Omegna si porta avanti di 4 con Balanzoni in avvio di secondo periodo, ma lo 0/12 dall arco dà fiducia ai biancorossi di Jacomuzzi, che trovano invece le conclusioni dalla distanza di Rossi e Coltro per il 30-23 del 17›. La Paffoni continua a non segnare dalla lunga distanza: zero triple mandate a bersaglio e così alla pausa l›Olimpo guida 36-25 con una Paffoni davvero inguardabile, da film dell›orrore. La persa di Arrigoni ed il successivo canestro sulla sirena di Coltro tutto solo in penetrazione sono lo specchio di una squadra in enorme difficoltà, per la quale la pausa è ossigeno puro. Dal rientro dagli spogliatoi non cambia molto: è vero che Omegna arriva fino la meno sei, ma al 25› con il piazzato di Antonietti i langaroli possono comunque vantare dieci punti di margine. Salvemini rischia il tutto per tutto, ributtando nella mischia dopo un mese Chiera. Senza nerbo e senza carattere la Fulgor, come a Palermo due settimane fa: Alba schizza sul più 16, con la inchiodata di Rossi in contropiede che manda in delirio il pubblico di casa per il 51-35 del 27›. Omegna sprofonda a meno diciotto: dopo venti errori consecutivi, Grande segna finalmente dall›arco dei 6,75, poi Scali in contropiede per il meno 13 che sembra poter dare un minimo di senso agli ultimi 8 minuti del match. Non è così, la squadra di casa non ha sbandamenti e trionfa con pieno merito. Alla Paffoni invece, al di là della sconfitta, tanti dubbi su una condizione psicofisica in questo momento deficitaria