Società di serie B contrarie alla ripresa
La realtà fa a pugni con comunicati difficilmente comprensibili, partoriti non si sa da chi e per quali ragioni. Lo stupore, enorme, per chi scrive e per chi da giorni fa i conti con i freddi numeri di morti, contagiati, cartina tornasole di una parte di Paese in ginocchio, è arrivato dalla lettura del comunicato diramato venerdi dalla Lega Nazionale Pallacanestro. Nello specifico, questa parte di comunicato . ” Si è riscontrato il desiderio unanime di portare a termine la stagione sportiva, nei modi e nei termini che le disposizioni dello Stato renderanno possibile. Consentendo la piena possibilità di allenarsi (palestre), viaggiare (senza limitazioni) e giocare (disponibilità degli impianti). Di conseguenza applicando in accordo con il Settore Agonistico FIP la ricalendarizzazione dei campionati, a partire dalla prima data ritenuta opportuna per una corretta ripresa della piena attività agonistica, ed identificando quella ultima di termine della stagione sportiva”
Cosi’, armati di telefono e pazienza, spiazzati ed increduli per quanto letto, abbiamo deciso di interpellare quasi tutte le società dei gironi A e B di serie B, per capire quale fosse la loro posizione. Ed è emerso un quadro opposto rispetto a quello descritto dal consiglio direttivo: nei gironi A e B, di fatto, la totalità delle società interpellate ha detto ufficialmente che non ci sono più i presupposti non solo per ragionare, ma anche solo per immaginare una ripresa dei campionati. Posizione unanime, da Nord a Sud, dal Piemonte alla Lombardia, dal Veneto alla Toscana fino alla Sicilia. Messi da parte interessi di classifica, investimenti fatti e sogni di promozione o di play-off. ” La nostra società- spiega ad esempio Carlo Alberto Padulazzi, vice presidente della Paffoni- ha messo sul piatto centinaia di migliaia di euro per raggiungere il traguardo della serie A2. Eravamo secondi in classifica, qualificati per le final eight di Coppa Italia e sicuri di poter essere protagonisti ai play-off: ma il Paese sta vivendo un’emergenza senza precedenti, in tutti i settori. Forse qualcuno non se n’è ancora accorto- le sue parole colme di amarezza. ” C’è solo uno scenario possibile: annullare la stagione in corso. Non ci sono- spiega il presidente della Mamy Oleggio Mauro Giani- le condizioni per potere terminare la stagione: tutti quanti, chi più chi meno, ci rimetteremo economicamente ed anche la prossima stagione sarà molto complicata, con gli sponsor che spariranno. Non posso che constatare come in questo momento stia emergendo tutta l’incapacità di chi gestisce il nostro amatissimo sport”. Stessa linea di pensiero anche per Alba, Borgosesia ed Alessandria. ” Diciamo a chiare lettere- spiegano il ds langarolo Bergui, il presidente della Gessi Maurizio Ballarini ed il coach mandrogno Vandoni- che la stagione non si può terminare. Mancano tutti i presupposti e bisogna rendersene conto. Più che pensare all’immediatO, , bisogna pensare a come ripartire, perchè il futuro è tutt’altro che certo e garantito” Tra le società lombarde si è formato un gruppo molto compatto, guidato in particolare da Crema e Vigevano, che parlano anche a nome delle società venete. ” Anche solo immaginare di proseguire è semplicemente un insulto all’intelligenza delle persone, una mancanza di rispetto incomprensibile. Siamo alle comiche: sono basito- spiega Marino Spaccacassi, dirigente di riferimento della Elachem Vigevano- di fronte alle dichiarazioni rilasciate dai vertici della pallacanestro. Ci sono squadre che al 4 aprile saranno quasi due mesi che non si allenano, abbiamo giocatori in quarantena, abbiamo territori che usciranno devastati economicamente e psicologicamente da questa emergenza. Forse c’è qualcuno che non legge i giornali e non guarda le televisioni- la sua riflessione. Anche le siciliane Capo d’Orlando, Palermo e Torrenova hanno una posizione unanime, come traspare dalle dichiarazioni del gm di Palermo Francesco Lima, del coach di Capo d’Orlando Condello e dal ds di Torrenova Fiasconaro. ” Ci sono delle priorità nella vita e lo sport in questo momento non può essere considerata tra queste. Noi stiamo vedendo da lontano quello che succede al Nord ed abbiamo paura che possa succedere anche da noi, con tutto quello che ne scaturirebbe. La cosa più sensata è dire basta: la Lega faccia la Lega, in maniera seria. Si pensi a come sostenere le società, concretamente: ci dobbiamo leccare le ferite e chi gestisce il basket deve capire che tutte le regole andranno riscritte” Una tesi quest’ultima fatta propria anche dal presidente di Cecina Elio Parietti. ” Bisogna fare fronte comune, rendersi conto che è arrivato il momento di far sentire la propria voce con i fatti: questa può essere una opportunità per riformare lo sport e la pallacanestro. C’è stata troppa confusione negli ultimi anni, scelte imposte contro cui noi non abbiamo saputo ribattere perchè non eravamo uniti. Ora dobbiamo esserlo- il suo auspicio. Per ultimo il parere tecnico di Marco Andreazza, allenatore di Piombino. ” Al di là delle frasi di rito, con l’augurio che l’emergenza venga presto risolta e che si possa tornare tutti alla propria vita ed alle proprie abitudini, io esprimo una perplessità tecnica. Dopo quasi due mesi di stop, se anche si partisse, cosa francamente impossibile, il 4 aprile, come per magia, bisognerebbe rendersi conto che sarebbe tutta un’altra storia dal punto di vista tecnico, con una preparazione da rifare, con rischio infortuni e con troppe incognite per chi ha investito e vuole raggiungere i propri obiettivit”