Non ce l’ha fatta. Daniele Buongiorno lascia l’RG Ticino dopo 16 presenze (10 da titolare, poi 7 volte sostituito, 6 da subentrante), 614 minuti in tutto e 2 reti. Era una delle 5 bocche da fuoco della corazzata di Carobbio. Le altre rimangono: sono Sansone, Gonzalez, Aperi e Nicolò Colombo, che pur avendo 2 presenze in meno (ma qualche minuto in più in campo, 646 per l’esattezza) ha messo dentro 5 reti di cui 3 dal dischetto. Daniele Buongiorno, attaccante marchigiano, classe ’94, giovanili Genoa, Campobasso e Messina in C2, poi tanta D (con una spruzzata di Eccellenza tra il 2016 e il 2018 – dove col Fossano di Viassi segna 22 gol), migliori stagioni nella Pianese 18/19 con 24 reti, nella Lavagnese 20/21 con 15 gol, e nel Campodarsego la stagione scorsa, capocannoniere del girone C con 16 reti. In totale sinora 87 reti in 264 presenze. E’ andato alla Luparense, dove è pure appena arrivato come allenatore da una settimana Massimo Bagatti, padre del giocatore del Novara Niccolò.
Nell’altro girone a noi vicino, il B, è clamoroso il ritorno di Mario Chessa alla Castellanzese. Era all’Arconatese: l’anno scorso appena 8 reti, quest’anno poco impiegato (5 presenze, 308 minuti, 1 gol su rigore). Tra l’altro l’ho visto pochi giorni fa subentrare in Coppa contro la Varesina che ha vinto 1-0 e ha passato il turno in Coppa. Nella Castellanzese in 3 stagioni di campionato aveva segnato 65 gol, dei quali 34 nel 20/21, messi dentro in 36 presenze e con 10 rigori. Prima, nell’Inveruno, altri 49 gol in 4 stagioni, e non da punta centrale. Ha 30 anni ed ha segnato in carriera oltre 150 reti. Non molti sanno che nel 2009/10, a 17 anni, giocò in Sardegna nel Castelsardo (serie D) segnando 1 gol, e l’anno dopo nell’Oltrepo (eccellenza lombarda) giocò 29 volte segnando 6 volte, prima di passare al settore giovanile del’Atalanta, poi brevemente al Pavia in C1 e quindi in serie D al Lecco. Dove cominciò a far gol.