Le parole del nuovo tecnico della Pro Vercelli sul calcio nell’Alto Piemonte
Sabato 10 luglio Beppe Scienza ha vissuto il suo primo giorno da allenatore della Pro Vercelli. Dopo un meraviglioso quadriennio al Monopoli, l’ex centrocampista del Torino è tornato in Piemonte e ha cominciato ieri, martedì 13 luglio, gli allenamenti in vista del prossimo campionato di Serie C. Cresciuto calcisticamente alla Juve Domo, Scienza ha esordito tra i grandi, ancora minorenne, all’Omegna. Oggi è uno dei più apprezzati tecnici della terza serie italiana. «Aver avuto anche il Gozzano per la nostra zona sarebbe stato importante, soprattutto perché molti nostri giovani avrebbero potuto giocare tra i professionisti – ha sottolineato -. La rinuncia del Gozzano è un dispiacere grosso, così come fa male vedere società storiche come Juve Domo, Omegna e Verbania faticare a uscire da Eccellenza e Promozione. A livello industriale la nostra zona è stata colpita in modo particolare e quindi ci sono difficoltà d’investimento. A Domodossola si sta strutturando un progetto importante che parte dai giovani. La base per qualsiasi club è il settore giovanile, perché formare ragazzi in casa significa abbattere i costi. Bisogna partire dal basso, non so se tutti lo stanno facendo. L’esempio della Juve Domo, ambiente che conosco meglio degli altri, è ben augurante». E ancora: «Tra Romentino, Galliate e Cerano stanno lavorando bene. Vincere è sempre difficile. Il girone era complicato. Non credo che per ambire alla Serie D servano cose pazzesche. Il primo presupposto è una base economica, ma poi bisogna avere nel club figure allineate che remino tutte nella stessa direzione. Ciò, da quanto apprendo dai miei amici, non sempre avviene. Credo che Juve Domo, Omegna e Verbania possano ambire a una quarta serie, magari non per vincerla ma per lanciare giovani e abbattendo i costi. Purtroppo, qualche problema sul territorio al momento c’è e la rinuncia del Gozzano ne è la conferma».
Andrea Calderoni