Lo Stresa non si ferma e annuncia di aver acquisito le prestazioni sportive del calciatore Roberto Menabò, attaccante classe 1992, lo scorso anno in forza all’LG Trino.
“ Quest’anno non ho potuto dire di no a questa società. Il Ds Biscuola mi cerca da due anni. Non sono mai riuscito a conciliare gli impegni lavorativi con la distanza che mi separa da Stresa, ma l’insistenza con cui sono stato fortemente voluto, mi ha fatto capire, soprattutto dopo una stagione che di certo non annovero tra le migliori, che era ora di affrontare questa decisione. Ho parlato con mister Talarico, oltre che con Biscuola e Ristagno, che ritrovo dopo l’esperienza a Trino, che mi ha convinto soprattutto tatticamente”. Roberto Menabò è stato avversario ostico per lo Stresa con la maglia dell’Alicese. Terzo dell’attacco negli schemi che prevedono il tridente o sottopunta in altri dettami tattici, è dotato di tecnica sopraffina e fantasia. Il classico numero dieci, anche se lui stesso ridimensiona, forse per troppa modestia, le sue capacità : “ Io vengo perché voglio dimostrare sul campo ciò che so e posso fare bene. Arrivo in una società seria, della quale anche i miei ex compagni hanno sempre parlato in modo ineccepibile e sono convinto che abbiamo la possibilità di lottare per un campionato di vertice”. Menabò si sofferma sui temi che sono una sorta di marchio di fabbrica per lo Stresa: “So che qui c’è una ambiente tranquillo, famigliare ed è ciò che io cerco per potermi esprimere al meglio. Essere sereno mentalmente, mi porta a rendere al meglio delle mie possibilità. E’ carattere. Così come, ad esempio, mi piace avere compagni di squadra che ti caricano, che fanno gruppo, perché lavorare tra persone delle quali ti puoi fidare e che sai che non ti lasciano mai solo, nell’errore, nella vittoria, nella sconfitta, è un valore aggiunto. Per ciò che mi hanno raccontato, a Stresa il clima consente questo atteggiamento, questo poter creare un gruppo di uomini prima che di buoni giocatori (come dice sempre il Ds Biscuola). Inoltre, ci vuole l’umiltà di riconoscere i propri limiti, nella consapevolezza che si può imparare sempre qualcosa da chiunque”. Menabò chiude la sua piccola presentazione prendendo ad esempio un grande campione: “Se devo ispirarmi a qualcuno, quel qualcuno è Robben. Il migliore nel ruolo in cui mi piace esprimermi. Lui è inarrivabile, ma il suo modo di giocare mi ispira da sempre”. Buon lavoro Menabò e benvenuto a Stresa