In qualità di gruppo trainante del tifo in curva Fulgor, appresa la notizia della squalifica del PalaBattisti per 2 giornate di campionato a seguito della partita di Alba, ci teniamo ad alcune considerazioni sull’accaduto.
1) Per l’intera partita il nostro gruppo si è limitato ad un semplice tifo, sicuramente rumoroso, per qualcuno magari “fastidioso”. Nessun giocatore avversario, tifoso, arbitro o addetto ai lavori è stato in alcun modo insultato o attaccato.
2) L’accesso al palasport di Alba è stato concesso al nostro gruppo, così come a tutti gli oltre 100 tifosi ospiti, ma senza alcun settore delimitato, facendo sì che buona parte dei tifosi omegnesi avessero come unica scelta quella di posizionarsi in piedi in un angolo.
3) Il palasport di Alba non presenta alcuna delimitazione fisica tra il campo e gli spalti, motivo per cui molto spesso i tifosi in piedi sono stati richiamati dallo staff locale a stare entro una certa ipotetica barriera.
4) Per l’intera partita il gruppo in piedi è stato affiancato dalle forze dell’ordine, con cui peraltro sono state scambiate battute in totale clima disteso e amichevole.
Veniamo al fatto. Alcuni tifosi del nostro gruppo, ma non solo, a fine partita (cioè a tempo completamente scaduto), sono entrati in campo senza alcun intento violento, per protestare sul più che dubbio ultimo canestro annullato alla Fulgor. Un membro estraneo al gruppo ha invece chiesto dirette spiegazioni alla coppia arbitrale che stava nel frattempo uscendo dal campo, richiamandone l’attenzione in modo diretto attraverso richiamo manuale sulla spalla di uno dei 2 arbitri. Questo è quanto accaduto.
Siamo ben consapevoli che questo gesto sia punibile dai regolamenti Fip, così come siamo i primi ad ammettere che varcare l’ipotetica “barriera” tra spalti e campo da gioco, prima dell’uscita di tutti i tesserati, costituisca un errore anche grave da parte dei nostri tifosi.
Siamo però anche certi del fatto che questi errori non abbiano avuto alcuna conseguenza in quanto in primis non voluta da alcuno di noi, ma soprattutto perché non vi era alcun intento violento nella protesta in un momento concitato come l’ultima azione della partita. Sicuramente rabbia e delusione per l’esito della scelta arbitrale dubbia, ma in ogni caso accettata.
Siamo inoltre sicuri che in un palasport differente, come quello di Verbania o come in quasi tutti i palazzetti frequentati in moltissimi anni di trasferte, lo stesso fatto non si sarebbe MAI verificato, anche solo semplicemente per una presenza di separatori tra spalti e campo da gioco.
Come gruppo ci scusiamo, per quanto di nostra responsabilità, e siamo disponibili ad aiutare, per le nostre possibilità, a risolvere e gestire questa situazione con la società.
Ora più che mai, Forza Fulgor!
Curva Matteo Bertolazzi